Eppur si muove!

    Galileo Galilei al tribunale dell’Inquisizione al termine dell’abiura dell’eliocentrismo

    A “muoversi”, è la firma remota!

    A giugno 2010, a “muoversi” per prima è Intesa San Paolo, che annuncia O-KeyPiù “il servizio di Firma Digitale comodo, in quanto non richiede alcun supporto fisico aggiuntivo rispetto all’O-Key, quale smart card o chiavetta USB, con emissione (e conservazione, ndr.) del certificato digitale su speciali server della Banca”. Il sistema viene definito sicuro, in quanto basato su un doppio sistema di identificazione (Pin della firma digitale, creato dal titolare della firma, e one-time password generata dal dispositivo O-Key) e semplice da usare, in quanto per firmare i documenti basta inserire il Pin della firma digitale e la one-time password.

    Dall’inizio del 2011 stiamo assistendo ad un movimento sempre più accelerato ed ormai inarrestabile, generato dal sistema dei “pianeti bancari”, che in queste ultime settimane si stanno rubando la scena del palcoscenico dell’informazione, per dare l’annuncio, che loro, la firma digitale (remota, ndr.), ce l’hanno, e che i loro clienti la possono richiedere ed utilizzare.

    Gli ultimi annunci fatti di recente riguardano Banca Sella e Deutsche Bank, la prima con SellaDigit e la seconda con una ancora non commercializzata, ma pronta ad esserlo, “Firma Remota”.

    SellaDigit è la firma digitale pratica e semplice da usare per i clienti di Banca Sella. Non richiede installazioni sul proprio Pc, e per utilizzarla non serve altro che il proprio dispositivo @pritisella.it, lo stesso utilizzato per accedere ai servizi on line, tanto facile da poter “firmare in pochi click!”. SellaDigit è disponibile in due versioni: una in cui nel certificato di firma è inserita una “limitazione” che la rende valida solo ed esclusivamente per firmare documenti con il Gruppo Banca Sella, l’altra, senza limitazione, che permette, mediante apposito software “DigitalSign”, da installare sul proprio personal computer, di firmare digitalmente anche altri tipi di file.

    Deutsche Bank, nel corso dell’evento svoltosi a maggio 2011 fra Milano e Roma dal titolo “Identità digitale e firma remota per la dematerializzazione e l’efficienza dei processi”, ha presentato la sua soluzione di firma digitale remota, disponibile a breve per la propria clientela.

    Fattori abilitanti del “movimento bancario” sono stati, e sono:

    • il possesso e l’utilizzo già consolidato, da parte della clientela, dei famosi token OTP, per effettuare autenticazioni sicure, e da questo momento in poi, per apporre firme digitali da remoto;
    • dematerializzazione e sicurezza, temi fortemente sentiti e fondamentali nello scatenare e dare un notevole impulso al movimento pro firma remota.

    A tutto questo movimento Copernicano fa da contraltare l’ennesimo dato dal sapore un po’  Tolemaico riguardante 262 lettori di firma digitale, che verranno installati nel mese di giugno 2011 in 42 uffici giudiziari (su un totale di poco meno di 500), comunicato nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi dello scorso 24 maggio, da parte del ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione Renato Brunetta e dal ministro della Giustizia Angelino Alfano, sullo stato d’attuazione del Piano straordinario per la digitalizzazione della giustizia.

    Piano straordinario per la digitalizzazione della giustizia
    A che punto siamo?

    Aspettando l’avvio/arrivo della rivoluzione copernicana anche in sistemi extra bancari, per adesso accontentiamoci di poter sottoscrivere documenti relativi a prodotti e servizi direttamente dal nostro computer, in qualsiasi momento, senza la necessita’ di doversi recare allo “sportello” per sentirsi dire “mi metta una firma qui e poi un’altra qui sotto, grazie”.