“nel 2010 io spero da 5 a 10 milioni di pec distribuite” (Renato BRUNETTA, attuale Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione)
Si sa, si cerca sempre di essere ottimisti e vedere il bicchiere mezzo pieno, ma il bicchiere mezzo pieno di PEC, annunciato dal ministro Brunetta lo scorso 30 settembre 2009, parlava di una previsione di 5/10 milioni di caselle PEC distribuite nel corso del 2010.
Ora, le cifre ufficiali rinvenibili sul sito del Concessionario PostaCertificata https://www.postacertificata.gov.it/ (servizio svolto in concessione da Poste Italiane, Telecom Italia e Postecom Spa) parlano ad oggi di poco più di 167.000 caselle di PostaCertificat@ attivate, a cui andranno sommate, terminate le migrazioni delle altre caselle di PEC provenienti da ACI e INPS, che hanno ultimato in questi giorni la sperimentazone durata un anno (partita all’indomani della conferenza stampa), e quelle delle varie CA, che le vendono come servizio (vedasi ad esempio Aruba PEC http://www.pec.it/), ma il PEC-chiere continua ad essere decisamente mezzo vuoto.
Alcuni parlano di fallimento del progetto PEC:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/09/19/poste-piglia-tutto/62266/
mentre pochi ne parlano in maniera a dir poco entusiastica:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/09/19/poste-piglia-tutto/62266/comment-page-1/#comment-740124
19 settembre 2010 alle 16:09 giovanna scrive:
“La PEC è uno strumento utililissimo soprattuto nello scambio tra pubbliche amministrazioni. Io la uso da maggio e noto che tanti miei colleghi non ne vogliono sentir parlare nonostante è obbligo di legge averla (d aprile 2010). Anzi rifiutano gli atti che mando a mezzo pec. Si risparmia tempo e denaro ed è un mezzo sicuro. All’estero viene usata tranquillamente e in Italia viene boicottata (tutto questo a prescindere dalle capacità del ministro Brunetta).”
Per usare una metafora, se andiamo a collocare ai due estremi di un segmento, da un lato il fallimento dell’adozione di processi di fatturazione elettronica pura (https://firma-facile.it/2010/09/13/summum-ius-summa-iniuria/) e dall’altro il successo e la diffusione dell’accesso alla rete Internet nel corso degli anni, ovverosia un caso di pesante insuccesso e uno di grandissimo successo e diffusione spontanea, a mio parere dovremmo collocare il progetto PEC fra i due estremi. Sicuramente non è decollata, ma i vantaggi indubbi che l’adozione di massa dello strumento comporta, devono far riflettere sul perchè non è decollata.
Forse si doveva partire dallo strumento di firma digitale remota, ancor prima di distribuire caselle di PEC?
PostaCertificat@ – Modulo di Adesione e richiesta di attivazione dei Servizi di Base per il Cittadino … da consegnare allo sportello debitamente compilato e firmato.
Siamo sempre in tempo per rimediare …
.
Credo di essere stato tra i primi a rilevare le incongruenze giuridico-normative della PEC, ma poi è necessario anche prendere atto che il sistema esiste e che non c’è una volontà politica per modificarlo (nessuna per eliminarlo). La cosa interessante è che, mentre al principio la PEC era un prodotto tutto italiano, adesso sono in corso a livello europeo ed internazionale attività di standardizzazione di un prodotto, chiamato REM (acronimo di Registered Electronic Mail), che dovrebbe svolgere le stesse funzioni della PEC. Probabilmente si dovranno attendere tempi migliori ….
Ciao Andrea,
tanto per “iniziarci” ad una jam-session da sistemisti ho provato a spedirti dall’indirizzo di posta certificata infoknowledge@pec.it un messaggio, ma questo è il risultato:
ANOMALIA MESSAGGIO: Undelivered Mail Returned to Sender
This is the Postfix program at host smtpec1.pec.aruba.it.
I’m sorry to have to inform you that your message could not
be delivered to one or more recipients. It’s attached below.
For further assistance, please send mail to: host
If you do so, please include this problem report. You can
delete your own text from the attached returned message.
The Postfix program
smtp.postacertificata.gov.it[94.86.40.133] said: 553 Impossibile inviare il
messaggio (in reply to end of DATA command)
Beh, forse c’e’ qualche piccolo problema tecnico 🙂 Vuoi provare tu a spedirmene uno?
Mi sembra di poter dire che ci troviamo di fronte all’ennesimo caso di “tecnologia utile che deve essere usabile”!!
Beh, hai dimenticato la possibilità di presentare la domanda di ammissione ai concorsi pubblici indetti dalle amministrazioni ;-). https://firma-facile.it/2010/09/06/linnovazione-della-dematerializzazione-autografa/
Ammetto la mia ignoranza “tecnologica” sul tema PEC, ma anche qui sono a rifarmi sempre la stessa domanda: “perchè devo essere esperto di aspetti tecnologici e di processo, che nulla devono avere a che fare con il concetto “spedire una mail”? Non è, e non deve essere, compito dell’utilizzatore risolvere i problemi tecnici, o capire dinamiche di processo articolate e contorte, l’utilizzatore deve poter usare la PEC per spedire una messaggio di posta elettronica certificata con EFFICACIA, EFFICIENZA, e SODDISFAZIONE.
Serve una politica EU unitaria sia su standard tecnici sia su validità giuridica di tali comunicazioni tra privati e tra gli stessi e la PA.
Pero’ credo che i sindacati della PA la stiano boiccottando. Basta tastare i dipendenti pubblici, credo che sia una ritorsione contro l’odiato (per me amato) Brunetta.
Vi racconto una storiella accadutami di recente sotto forma di dialogo.
Premessa: se andate nel sito della Prefettura di Sassari, troverete tante caselle PEC quanti sono i sett. amministrativi.
Io “Buongiorno, ho inviato circa un mese fa’ una PEC alla vostra casella pec omissis@pec.interno.it senza avere ricevuto alcuna risposta”
Op. Prefettura di Sassari ” Che cosa vuol dire, si spieghi meglio?”
Io “Non ho ricevuto alcuna risposta dalla vostra posta elettronica certificata”
Op. Prefettura di Sassari ” Mi scusi, continuo a non capire ” (ordine sindacale: fare i finti tonti)
Io ” per cortesia mi passa il settore amministrativo (omissis) ?”
Mi passano un altro ufficio.
Ribadisco il concetto….e l’impiegato pubblico al telefono si scusa dicendomi…” ……mi scusi se non so che cosa sia la PEC…ma il Dirigente è in ferie (!!!!)”
Io ” Dica al Dirigente di eliminare tutte le caselle PEC dal portale web della Prefettura di Sassari, perchè state vendendo una faccia di efficienza che non corrisponde agli standard di servizio che realmente offrite ai cittadini/contribuenti”
Alla fine mi hanno chiesto un fax identico alla comunicazione PEC.
Tra un mesetto chiedero’ a che punto sta la pratica…
Abbasso L’Itaglia !