Don’t make me think, tradotto “non farmi pensare”, è il titolo del libro di Steve Krug che si occupa di usabilità da oltre vent’anni, al fine di rendere più facili da usare i software e i siti web delle aziende.

    Il testo spiega come l’usabilità, concetto molto raccomandato e poco praticato, sia fondamentale per costruire siti web e applicazioni software fruibili, facili da usare e coinvolgenti.

    http://www.amazon.com/Think-Common-Sense-Approach-Usability/dp/0789723107

    Numeri utili e guide

    Per la risoluzione di problemi tecnici riguardanti la firma digitale si possono chiamare i seguenti numeri:

    Call center Firma Digitale: assistenza clienti 199.500.130 (il servizio è attivo dalle ore 8,00 alle 20,00 dal lunedì al venerdì e dalle 9.00 alle 13.00 il sabato.)

    Per ulteriori informazioni sulla firma digitale si può consultare il sito di Infocert … http://www.pg.camcom.gov.it/P42A260C6S2/Firma-digitale.htm

    Il testo qui sopra riportato a titolo di esempio è quello della sezione firma digitale della Camera di Commercio Perugia, dove per venire incontro a problemi tecnici riguardanti la firma digitale è stato messo in piedi un call center funzionante anche il sabato mattina, e una knowledge base di FAQ suddivisa in due sezioni, una a carattere generale e l’altra di tipo operativo, dove, “scegliendo dal mazzo”, troviamo: “cos’è il codice di emergenza ERC”, “cos’è il codice IUT”, “perchè in fase di installazione di Dike mi appare il codice di errore “-132″”, “in quali circostanze può presentarsi l’errore “Corrupt cabinet file””, per finire con “ho installato il nuovo Dike e mi appare l’errore “Run time 76″, che significa?”.

    Quando una tecnologia è troppo complicata e complessa, o forse ancora (paradossalmente) acerba, diventa necessario spiegarla, guidandone l’utilizzatore all’uso, non prima di averlo assistito nel preliminare processo di installazione e messa in opera della stessa. Codice IUT, Run time 76, codice errore “-132”, Corrupt cabinet file, non sembrano sigle e termini di uso quotidiano, e/o facilmente comprensibili da parte di persone che utilizzano il computer per lavorare, non certo per diventare sistemisti, magari senior. Quando c’e’ troppo aiuto c’e’ da chiedersi: “perchè?”, perchè c’e’ bisogno di un call center per poter usare una firma digitale?

    “La maggior parte delle telefonate di tipo tecnico ricevute dai call center dei certificatori delle firme è per ricevere assistenza in merito ai lettori di smart card. Si sta perciò studiando una soluzione che svincoli l’utilizzatore di firma digitale dal comune lettore, e si pensa di adoperare un sistema di autenticazione USB” così chiosava a luglio 2008 Giovanni Manca del CNIPA al convegno “Semplificare la firma digitale” http://www.cnipa.gov.it/HTML/rs/2008081037480.pdf

    I costi della “evangelizzazione”, se non si rendono usabili, facili ed intuitive da usare le tecnologie, rischiano di essere enormi!

    Due memorie per concludere.

    All’atto dell’introduzione dell’obbligo per le aziende dei versamenti F24 online, quanti call center bancari e non solo, sono stati allestiti per spiegare come si compilava l’F24?

    Quando ci fu l’avvento di internet, i primi ISP (Internet Service Provider) venivano sommersi da chiamate su come configurare i modem, i dialer, ecc. … oggi compriamo una Internet Key e il processo di configurazione è congegnato in maniera tale che alla fine di un processo di installazione e configurazione automatica ci colleghiamo ad Internet senza necessità di guide e numeri utili.